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04/02/2010 21:36 | |
Andy Murray pensa di non giocare quest’anno il torneo di Montecarlo. Tommy Haas diventa “americano”
Andy Murray non ha intenzione quest’anno di giocare il torneo Masters 1000 di Montecarlo.
“Quest’anno saro’ attento a non giocare troppo all’inizio dell’anno, perché la stagione su campi in terra battuta, prima di Wimbledon è molto impegnativa.
“Monte Carlo non sarà parte del mio programma, se le cose andranno bene a Miami”. “Voglio essere sicuro di avere due settimane di allenamento prima di giocare il mio primo torneo sulla terra rossa.
L’anno scorso ho avuto solo 4 o 5 giorni di preparazione sulla terra e ho bisogno di imparare molte cose su questa superficie”.
Inizierò, forse la mia stagione su campi in terra rossa da Barcellona“ (inizio il prossimo 19 aprile).
Il tennista tedesco Tommy Haas, che ha vissuto per diversi anni in Florida, ha acquisito la cittadinanza statunitense.
Dichiara Haas: “Sono diventato cittadino americano qualche giorno fa (27 gennaio).Ma non lo sarei mai diventato se avessi perso la cittadinanza tedesca“.
Tommy Haas ha quindi ora la doppia cittadinanza (tedesca ed americana). Haas potrebbe quindi giocare nella squadra statunitense di Coppa Davis a partire dal settembre 2011.
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Pat Rafter e Mats Wilander parlano del futuro di Rafael Nadal
Pat Rafter e Mats Wilander parlano del futuro di Rafael Nadal che si è infortunato la scorsa settimana a Melbourne al ginocchio destro.
Pat Rafter: “Ha solo 23 anni. Se avesse fatto una buona scelta nella sua programmazione, oggi sarebbe ancora il n.1 del mondo.
Il tennis ha bisogno di vedere un Rafa in piena forma e tutti questi infortuni fanno male all’intero movimento“.
Mats Wilander: “Rafael Nadal è venuto da un altro pianeta. Ha raggiunto l’impossibile. Secondo me ora dovrebbe disputare tornei minori sul cemento e giocare prevalentemente sulla terra battuta perché le sue ginocchia in questo momento non reggono il cemento.
Può tornare nuovamente n.1 del mondo, ma deve migliorare il servizio, e giocare piu’ profondo, ora la sua palla è troppo corta”.
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