Claudio Pistolesi nuovo coach di Robin Soderling

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00lunedì 6 dicembre 2010 23:08
Claudio Pistolesi è il nuovo coach di Robin Soderling, numero 5 ATP. Era dai tempi di Riccardo Piatti, capace di portare Ivan Ljubicic al numero 3, che un coach italiano non ricopriva un incarico così prestigioso. I casi di Piatti e Pistolesi, tuttavia, sono difficili da paragonare: il coach comasco ha preso Ljubicic da ragazzino ed ha il grande merito di averlo portato in cima, mentre la chiamata di Soderling sa di (giusto) riconoscimento per il lavoro di Pistolesi. E poco importa se, dalle notizie che trapelano, lo svedese (che si è recentemente lasciato con Magnus Norman) avrebbe contattato altri due coach prima di lui: Fred “Fidde” Rosengren, attualmente voce tecnica della TV svedese, e il più noto Peter Lundgren, ex di Federer e attualmente impegnato con Stanislas Wawrinka. Ciò che conta è che Pistolesi è il nuovo coach di Robin Soderling, almeno per un periodo di prova di tre mesi. I due si troveranno il prossimo 13 Dicembre a Monte Carlo. Solitamente loquace, Claudio ha preferito trincerarsi dietro un legittimo riserbo. Legittimo perché i due non hanno ancora iniziato a lavorare insieme. “La notizia è vera” ci ha detto Pistolesi “Ma per me adesso è giunto il momento di di parlare poco e lavorare e studiare tanto. Con Robin non abbiamo ancora fatto un minuto in campo, e per me conta il campo prima di parlare”. E Pistolesi ha sempre fatto parlare i risultati: nella sua lunga carriera da coach ha seguito Monica Seles, Ai Sugyama, Anna Smashnova e Mara Santangelo tra le donne, mentre nel circuito ATP ha allenato Takao Suzuki, Davide Sanguinetti, il miglior Simone Bolelli e attualmente segue Michael Berrer. Sotto la guida di Pistolesi, tutti hanno raggiunto il loro best ranking.

Norman: “Claudio è capace ed entusiasta”
La scelta di Pistolesi convince anche Magnus Norman, colui che ha trasformato Soderling da immediato rincalzo a stella di prima grandezza, capace di interrompere l’egemonia di Rafa Nadal sulla terra del Roland Garros, giocare due finali a Parigi e vincere il recente Masters 1000 di Bercy. Risultati che hanno portato lo svedese al numero 4 ATP, sopravanzando per qualche settimana addirittura Andy Murray. “Non c’è alcun dramma nella mia separazione con Robin – ha detto Norman – semplicemente adesso voglio più tempo per la mia vita privata. La mia esperienza nel tour non è chiusa, ma adesso vorrei dedicarmi a me stesso e alla mia accademia. Pistolesi è un buon nome, abbiamo parlato con lui a Parigi Bercy e a Londra durante il Masters. E’ una persona capace ed entusiasta del lavoro, questa è una cosa importante perché le giornate sono lunghe…”. Prima di essere ripresa dai media di tutto il mondo, la notizia è stata data dal giornae svedese Expressen, in cui appaiono alcuni virgolettati di Norman e le dichiarazioni di Per Hjertquist, manager di Soderling, il quale ha detto che “La soluzione è molto vicina. Non faccio nomi, ma siamo in trattativa con un allenatore ma ci sono ancora alcune cose da aggiustare. Sarà tutto più chiaro in 2-3 giorni”. Quell’allenatore è Claudio Pistolesi, e l’accordo iniziale dovrebbe essere di un periodo di prova di tre mesi, fino al torneo ATP di Marsiglia. Sempre “Expressen” informa che Claudio scioglierebbe il rapporto con Michael Berrer, il tedescone portato al best ranking a 30 anni di età, uno dei tanti capolavori di Pistolesi, già capace di portare Davide Sanguinetti al top a 33 anni.

Incarico inedito
Niente strombazzamenti ma tanto lavoro. E’ questo lo slogan della nuova avventura di Pistolesi, che ha preferito tenersi lontano dai proclami e dai facili entusiasmi. Il coach romano è consapevole che questa è forse l’occasione più importante della sua carriera e se la vuole giocare nel migliore dei modi. Come detto, sono rarissimi i casi di coach italiani che seguono tennisti di così alto livello. Riccardo Piatti ha firmato il suo capolavoro con Ivan Ljubicic, ma nella sua carriera vanta anche gli ottimi risultati con Renzo Furlan e Cristiano Caratti (in misura minore per Christian Brandi e Federico Mordegan), oltre a una datata collaborazione con un cucciolo di Djokovic. L’altro “nome” credibile che abbiamo a livello internazionale è il perugino Alberto Castellani, che in carriera ha seguito moltissimi giocatori di livello, tra cui spiccano i nomi di Hicham Arazi (best ranking al numero 22 ATP), Ivo Karlovic (n.14), Adrian Voinea (n. 36) e George Bastl, giustiziere di Sampras a Wimbledon. In orbita Castellani è passato anche Rainer Schuettler, finalista all’Australian Open e numero 5 nel 2004. La chiamata di Pistolesi, tuttavia, è motivo di orgoglio, perché arriva da un giocatore con grandissime ambizioni e (grande novità per un coach italiano) al picco della sua carriera. Un picco che Claudio avrà l’affascinante compito di elevare ancora di più.
Grifone HHH 86
00lunedì 6 dicembre 2010 23:17
su bolelli alla lunga ha avuto ragione lui..
con berrer ha ottenuto ottimi risultati, stessa cosa per il giappolo e sanguinetti..

buona fortuna
Iceman.88
00lunedì 6 dicembre 2010 23:25
Fulmine a ciel sereno, chi lo avrebbe mai detto?

E' un'occasione d'oro per Pistolesi per fare il salto di qualità dopo aver allenato tanti buoni giocatori.
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