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04/07/2018 16:51
 
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Stai trollando vero?
Perché altrimenti non mi spiego questo tuo post [SM=g5716514]
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Re:
captainkeane, 04/07/2018 16.51:

Stai trollando vero?
Perché altrimenti non mi spiego questo tuo post [SM=g5716514]




no, non trollo e te lo spiego un po' meglio.

Io vorrei un mercato del lavoro estremamente flessibile. Io da lavoratore voglio avere la libertà di licenziarmi, andare in una ditta magari concorrente, essere in grado di contrattare un contratto migliore, magari dopo 2 anni ritornare a lavorare nella ditta dove ero prima.
Magari avere la possibilità in 20 anni di cambiare 4 o addirittura 5 lavori. Più cambi e più aumentano le tue competenze. Più hai competenze e più vali in termini salariali.


Oggi invece cosa succede, nella ditta dove lavoravo in precedenza avevo un ottimo contratto a tempo indeterminato. Dopo 7 anni di lavoro i rapporti si erano deteriorati e volevo cambiare, ma ovviamente non c'era nessuno in grado di darmi sull'unghia lo stesso contratto senza sapere se lavoro bene o meno. Mi sono licenziato, ho trovato posto in una nuova ditta, ho fatto il mio anno a contratto a scadenza e poi, fortunatamente ho firmato un nuovo contratto a tempo indeterminato. Dove lavoro sto bene, ma ancora una volta sono imbrigliato, se domani volessi cambiare avrei bisogno di una ditta che già sa come lavoro e che vuole puntare forte su di me, altrimenti sarò costretto a stare nel mio posto con la speranza che il mio stipendio aumenti per ragioni non meglio determinabili.


Contemporaneamente non capisco perchè un imprenditore che ha 50 dipendenti a tempo indeterminato, a seguito di un calo del mercato o anche semplicemente per ristrutturazione interna non debba avere la possibilità di licenziare anche 10 o 15 dipendenti rapidamente per poter salvaguardare la salute della ditta. E' chiaro che a seguito di questi licenziamenti debba essere riconosciuto una buona uscita sostanziosa.



Per esempio, se il mio capo domani venisse da me a dirmi: guarda, c'è crisi, non ci sto dietro, ho le banche che mi stanno addosso, se non voglio chiudere devo fare un taglio drastico dei costi, devo lasciarti a casa e questi sono 50.000€ di buona uscita (pari più o meno a quanto gli vengo a costare in un anno). Beh, io lo accetterei. Prendo i soldi, auguro buona fortuna a tutti e mi cerco un lavoro.






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Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 05/07/2018 09.15:




no, non trollo e te lo spiego un po' meglio.

Io vorrei un mercato del lavoro estremamente flessibile. Io da lavoratore voglio avere la libertà di licenziarmi, andare in una ditta magari concorrente, essere in grado di contrattare un contratto migliore, magari dopo 2 anni ritornare a lavorare nella ditta dove ero prima.
Magari avere la possibilità in 20 anni di cambiare 4 o addirittura 5 lavori. Più cambi e più aumentano le tue competenze. Più hai competenze e più vali in termini salariali.


Oggi invece cosa succede, nella ditta dove lavoravo in precedenza avevo un ottimo contratto a tempo indeterminato. Dopo 7 anni di lavoro i rapporti si erano deteriorati e volevo cambiare, ma ovviamente non c'era nessuno in grado di darmi sull'unghia lo stesso contratto senza sapere se lavoro bene o meno. Mi sono licenziato, ho trovato posto in una nuova ditta, ho fatto il mio anno a contratto a scadenza e poi, fortunatamente ho firmato un nuovo contratto a tempo indeterminato. Dove lavoro sto bene, ma ancora una volta sono imbrigliato, se domani volessi cambiare avrei bisogno di una ditta che già sa come lavoro e che vuole puntare forte su di me, altrimenti sarò costretto a stare nel mio posto con la speranza che il mio stipendio aumenti per ragioni non meglio determinabili.


Contemporaneamente non capisco perchè un imprenditore che ha 50 dipendenti a tempo indeterminato, a seguito di un calo del mercato o anche semplicemente per ristrutturazione interna non debba avere la possibilità di licenziare anche 10 o 15 dipendenti rapidamente per poter salvaguardare la salute della ditta. E' chiaro che a seguito di questi licenziamenti debba essere riconosciuto una buona uscita sostanziosa.



Per esempio, se il mio capo domani venisse da me a dirmi: guarda, c'è crisi, non ci sto dietro, ho le banche che mi stanno addosso, se non voglio chiudere devo fare un taglio drastico dei costi, devo lasciarti a casa e questi sono 50.000€ di buona uscita (pari più o meno a quanto gli vengo a costare in un anno). Beh, io lo accetterei. Prendo i soldi, auguro buona fortuna a tutti e mi cerco un lavoro.









Sul lavoro flessibile sono anche d'accordo

Ma la parte finale è una roba che non può esistere


Come fa una società in crisi a sganciarti soldi per licenziarti [SM=p5716658]
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Re: Re:
The REAL Capt.Spaulding, 05/07/2018 09.15:




no, non trollo e te lo spiego un po' meglio.

Io vorrei un mercato del lavoro estremamente flessibile. Io da lavoratore voglio avere la libertà di licenziarmi, andare in una ditta magari concorrente, essere in grado di contrattare un contratto migliore, magari dopo 2 anni ritornare a lavorare nella ditta dove ero prima.
Magari avere la possibilità in 20 anni di cambiare 4 o addirittura 5 lavori. Più cambi e più aumentano le tue competenze. Più hai competenze e più vali in termini salariali.


Oggi invece cosa succede, nella ditta dove lavoravo in precedenza avevo un ottimo contratto a tempo indeterminato. Dopo 7 anni di lavoro i rapporti si erano deteriorati e volevo cambiare, ma ovviamente non c'era nessuno in grado di darmi sull'unghia lo stesso contratto senza sapere se lavoro bene o meno. Mi sono licenziato, ho trovato posto in una nuova ditta, ho fatto il mio anno a contratto a scadenza e poi, fortunatamente ho firmato un nuovo contratto a tempo indeterminato. Dove lavoro sto bene, ma ancora una volta sono imbrigliato, se domani volessi cambiare avrei bisogno di una ditta che già sa come lavoro e che vuole puntare forte su di me, altrimenti sarò costretto a stare nel mio posto con la speranza che il mio stipendio aumenti per ragioni non meglio determinabili.


Contemporaneamente non capisco perchè un imprenditore che ha 50 dipendenti a tempo indeterminato, a seguito di un calo del mercato o anche semplicemente per ristrutturazione interna non debba avere la possibilità di licenziare anche 10 o 15 dipendenti rapidamente per poter salvaguardare la salute della ditta. E' chiaro che a seguito di questi licenziamenti debba essere riconosciuto una buona uscita sostanziosa.



Per esempio, se il mio capo domani venisse da me a dirmi: guarda, c'è crisi, non ci sto dietro, ho le banche che mi stanno addosso, se non voglio chiudere devo fare un taglio drastico dei costi, devo lasciarti a casa e questi sono 50.000€ di buona uscita (pari più o meno a quanto gli vengo a costare in un anno). Beh, io lo accetterei. Prendo i soldi, auguro buona fortuna a tutti e mi cerco un lavoro.




ok ora mi è chiaro.
il discorso è che i diritti del lavoratore, insieme al tasso di occupazione e al livello del PIL/situazione economica, servono soprattutto per poter avere maggior potere in fase di contrattazione dello stipendio.
in pratica più diritti hai più ci si avvicina alla situazione da te teorizzata, che però è valida per lavoratori che hanno una certa seniority mentre per i profili junior la perdita del lavoro rischia ancora di essere una tragedia.
in soldoni la roba più brutale del jobs act sono i 3 anni di periodo di prova per i nuovi assunti e il basso indennizzo in caso di licenziamento per motivi economici, se non avessero messo un periodo di prova così lungo e alzato gli indennizzi (diciamo con scaglioni di anzianità dai 18 ai 36 mesi) sarebbe stato un tipo di provvedimento accettabile.
ricordiamoci cmq che la precarietà deve pagarla chi la crea e non chi la subisce.
ad ogni modo confindustria incazzata per sto decreto e la cosa mi fa sperare che sia quindi un buon provvedimento
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@fbi: a livello di grandi aziende i soldi da pagare con le buonuscite ai lavoratori sono bruscolini mentre a livello di piccole aziende possono già licenziarti senza grossi problemi
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Re: Re: Re:
FBI83, 05/07/2018 10.02:



Sul lavoro flessibile sono anche d'accordo

Ma la parte finale è una roba che non può esistere


Come fa una società in crisi a sganciarti soldi per licenziarti [SM=p5716658]



una società in salute è liquida anche quando è in crisi.


esempio, la Pompetti srl produce comodini ed ha 100 dipendenti e fa 50 milioni di € l'anno, gli affari vanno alla grande, ma con i dazi di Trump vendere in America diventa difficilissimo quindi è probabile che nel 2019 andrà a perdere un 30% di fatturato (15 milioni).

Come la mettiamo? hai 2 scelte:


Prima scelta:
licenzi 25 dipendenti assicurandogli loro 12 mensilità: 30.000€ l'anno x 25 = costo secco di 750.000€. 6 mesi dopo sei in utile, poi magari ti va di culo, nel frattempo si apre il mercato della russia e di quei dipendenti ne riassumi 10.



Seconda scelta:
non licenzi nessuno, chiedi ai tuoi venditori di cercare un nuovo mercato che assorba tutti i comodini che stai producendo in più. I tuoi venditori sono bravi, ma non possono fare miracoli, vendi un milione in più in francia ed uno in più in Germania, ma comunque vai sotto ed i dipendenti devi pagarli (Perdita netta di 12 mensilità x 25 = 750.000€ persi).

Pensi, dai, andrà meglio il prossimo anno, stringi la cinghia, abbassi il prezzo di vendita (riduci i marcini), ma meglio non va, perdi altri 750.000€ di costo fisso in mensilità.

Tiri avanti per il terzo anno consecutivo, questa volta non riesci a sobbarcarti altri 750.000€ di costi e tocca mettere metà dei dipendenti in cassa integrazione.


Arrivi al 4° anno di crisi che la tua ditta SANISSIMA oggi ha un piede nel fosso, ha speso 3 milioni di euro invece di 750.000€, i dipendenti sono tutti in cassa integrazione rotativa ed incazzati. Duri altri 3 anni e fai la fine della Melegatti.



[Modificato da The REAL Capt.Spaulding 05/07/2018 11:19]
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05/07/2018 14:43
 
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chiaro cap, il tuo discorso è giustissimo. ma secondo me in Italia hai anche un altro problema, quello dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
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05/07/2018 20:42
 
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Non ha senso intervenire sui contratti senza un welfare moderno di sostegno al reddito, ovvero un sussidio di disoccupazione come dio comanda, il RDC proposto inizialmente dal M5S era un buon sussidio di disoccupazione, con l'introduzione paventata degli LSU diventa il solito pastrocchio all'italiana, ma va bene uguale questo sperando che nel patto di servizio proposto venga mantenuto l'obbligo di offerta congrua.

Poi una volta finita la questione continuità di reddito si può lavorare sui contratti che è un discorso che coinvolge molto i giuslavoristi e sul quale mi esprimo meno ma che certamente non può prescindere dal fatto che il lavoro sta cambiando è sempre più intermittente e crea sacche di disoccupazione a corrente alternata difficilmente identificabili nei vecchie definizioni di inoccupato, disoccupato di lunga data etc.
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08/07/2018 17:54
 
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Siccome sono ignorante, c'è qualche illuminato che mi sa dire cosa ha fatto il governo in un mese e mezzo a parte chiudere i porti?
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10/07/2018 23:31
 
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Non ha fatto neanche quello
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Il Ronaldinho della cultura
11/07/2018 12:35
 
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12/07/2018 16:54
 
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direi che dopo oggi i 5 stelle hanno finalmente portato a termine la loro agenda politica. [SM=g5608788]
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14/07/2018 00:28
 
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Ma è vero che BEPPE vuole abolire le carceri? [SM=j5608885]
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14/07/2018 03:04
 
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sarà la sua solita provocazione, anche se di base il concetto che esprime è giusto.

son curioso di vedere se grillo con le sue sparate metterà di maio di fronte ad un bivio: rompere con lui, spaccando il m5s, o con salvini, facendo saltare il governo.
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14/07/2018 09:42
 
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Re:
= D-Wade =, 14/07/2018 00.28:

Ma è vero che BEPPE vuole abolire le carceri? [SM=j5608885]




Ho letto il post e quello che dice, pur essendo intriso della solita ignoranza e semplicistico, il problema che evidenzia esiste ed è uno dei peggiori probabilmente. Lavorare sulla prevenzione e , soprattutto, pensare a percorsi alternativi per soggetti che sono tutto meno che criminali sarebbe una gran bella cosa.
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