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WrestleMania History - XII

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2011 17:30
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Emanuele "Wrestlemania X-Seven" D'Aniello - FULLWRESTLING.COM
La World Wrestling Federation ha intrapreso ormai la sua strada verso il futuro ed è il momento di far collidere uno contro l'altro i rappresentanti massimi della New Generation: da un lato Bret Hart, campione in carica e uomo di punta ormai collaudato; dall'altro Shawn Michaels, dopo anni di gavetta ha guadagnato l'affetto del pubblico che stravede per lui ed è riuscito a vincere per il secondo anno consecutivo la Royal Rumble, impresa riuscita prima solo ad un certo Hulk Hogan. La WWF continua a vivere un periodo non florido, cerca di allargare la sua fetta di profitti aumentando il numero dei PPV, dall'anno precedente il business è cambiato con l'introduzione dei vari In Your House. In sostanza i PPV non sono più l'evento imperdibile, ne abbiamo uno al mese, ma l'importanza e il prestigio di Wrestlemania rimane intatta, è il momento dell'anno in cui la WWF può riportarsi in vetta alle preferenze del pubblico. E lo fa appunto con la sfida tra i suoi uomini di punta e in un match mai combattuto prima: un 60 minute Iron Man match, un incontro che vedrà vincitore che otterrà più decisioni a favore nell'arco della durata, un incontro di un'ora che trasforma automaticamente il match in un racconto epico.

La data è quella del 31 marzo 1996, l'Arrowhead Pond di Anaheim in California è lo scenario prescelto per l'evento, e ben 18mila spettatori sono lì per far parte della storia. E l'incontro è quello perfetto per scaldare la folla e immergerli subito nella calda atmosfera dell'evento: un 3 contro 3 tra vere e proprie leggende del business, da una parte il Camp Cornette che schiera Owen Hart, British Bulldog e Vader, dall'altra Jake The Snake Roberts con i giganteschi Yokozuna e Ahmed Johnson. Quando hai nel ring tutte insieme simili stelle così ambiziose e aggressive un solo arbitro può fare molto poco, non a caso dopo una decina di minuti di regolarità scatta la baraonda, l'arbitro prende il controllo e quando Jake Roberts prova a colpire Cornette reo di aver interferito Vader lo travolge come un treno. La devastante Vader Bomb chiude la contesa lanciando l'ex NWA nell'Olimpo dei lottatori della nuova era. Subito dopo è la volta di uno dei più bizzarri match mai combattuti in tutta la storia della WWF, un Hollywood Backlot Brawl tra Roddy Piper e Goldust, una sfida unica e irripetibili, qualcuno direbbe giustamente per fortuna. Piper era stato nominato ad interim presidente della WWF dopo l'assalto perpetrato da Vader ai danni di Gorilla Monsoon, e nelle sue nuove vesti dirigenziali Piper si era guadagnato l'attenzione a dir poco morbosa di Goldust, uno dei nuovi personaggi, sicuramente il più curioso e controverso del periodo. Qui non abbiamo match ma una autentica rissa da strada combattuta nel parcheggio dell'arena, qualcosa in cui Piper è esperto, tanto è vero che Goldust capisce che è meglio battere in ritirata e si mette in fuga al volante i una automobile. Piper, che forse è più pazzo persino dell'avversario, lo segue a bordo di un'altra macchina dando vita ad un folle inseguimento per le strade di Anaheim. Questo confronto viene quindi lasciato da parte e si torna all'azione nel ring per l'esordio a Wrestlemania di un lottatore che diventerà una icona per questo evento e per tutto il mondo del wrestling: Steve Austin, che già si fa chiamare Stone Cold, accompagnato da Ted Di Biase affronta Savio Vega. È un match molto godibile, aggressivo e veloce, Austin mostra una tecnica non indifferente ma soprattutto una intensità che ha pochi paragoni. Come spesso accade il risultato è controverso, ci vuole l'interferenza di Di Biase con l'arbitro a terra per consegnare la vittoria al suo assistito, ma fatto sta che Steve Austin bagna in maniera vittoriosa il suo esordio a Wrestlemania.

Abbiamo parlato di debutti e nello Showcase of the Immortals è tempo di un nuovo esordio per un uomo che poi scriverà la storia: Hunter Hearst Helmsley ancora nelle vesti di nobile aristocratico debutta nel PPV più importante contro un avversario che non dimenticherà mai. Perchè questa Wrestlemania è interamente costruita su due eventi: il main event e il ritorno in WWF di addirittura Ultimate Warrior. Il guerriero dopo quasi 4 anni di assenza dovuti principalmente allo scandalo steroidi torna in WWF dalla porta principale, accolto dal boato del pubblico che evidentemente non lo ha mai dimenticato. Siamo in una nuova Era, è una nuova WWF, è un nuovo mondo del wrestling più competitivo e più al passo coi tempi, le gimmick sono diminuite ma soprattutto evolute, però Ultimate Warrior è uno solo e la WWF e il pubblico sono ancora ai suoi piedi. E lo è anche HHH perchè in poco più di un minuto lo squash è servito, Warrior torna nella maniera più convincente possibile. HHH subisce l'umiliazione più grande di tutta la sua carriera, ma non ha finito ancora, perchè nel post match c'è tempo di vedere anche l'esordio di Marc Mero che sale sul ring e porta via a HHH la sua valletta Sable lasciandolo sconfitto e solo. Ma dopo debutti e ritorni è il tempo delle conferme, i pesi massimi in tutti i sensi della federazione in quel periodo a confronto, Diesel e Undertaker sono gli altri simboli della New Generation e collidono dopo essersi costati vicendevolmente la cintura mondiale nei mesi precedenti. È un match ovviamente molto fisico, violento, equilibrato, e mai come in questo caso il becchino deve fare affidamento ai suoi "poteri": al primo attimo di distrazione Diesel colpisce e lo fa con due micidiali consecutive Jacknife Powerbomb, ma perde tempo a bullarsi con la folla e a umiliare l'avversario, che magicamente risorge e come se non avesse subito nessun colpo riparte, affonda e con una Tombstone abbatte il nemico per il boato del pubblico rimanendo imbattuto in quel di Wrestlemania. Dopo un incontro così emozionante il pubblico facendosi quale risata, perché Piper e Goldust raggiungono finalmente il ring dopo il loro inseguimento (e le riprese dell'inseguimento in autostrada sono state prese direttamente dalle registrazioni televisive del famoso inseguimento della polizia ai danni di OJ Simpson in fuga dopo il presunto omicidio della moglie) e chiudono a modo loro questo particolare match, Piper umilia Goldust arrivando addirittura a spogliarlo di fronte a tutti.

Il main event è l'ultimo atto che separa l'evento dalla gloria eterna. Ben 60 minuti per decidere chi è simbolicamente il leader della nuova WWF. Ma a volte quando hai due fenomeni nemmeno 60 lunghissimi minuti sono sufficienti. Bret e Shawn mettono in piedi un favoloso match, dove la psicologia è un ingrediente fondamentale. Quasi tutta la prima mezz'ora è molto tattica, con i due impegnati più che altro a risparmiarsi in vista del traguardo dell'ora completa di match, puntando più che altro ad indebolirsi con mosse di sottomissione e prese a terra, in realtà è solo l'antipasto per tenere riposati i motori dei due verso l'incandescente seconda parte. E infatti la seconda mezz'ora del match è qualcosa di assolutamente imperdibile. I due lasciano esplodere interamente tutto il loro grandissimo repertorio, i tentativi di schienamento sono innumerevoli e tutti interrotti all'ultimo istante, i ribaltamenti di fronte continui, così come i voli di uno Shawn Michaels in serata di grazia e le mosse tecniche di un sempre eccellente Bret Hart. L'atmosfera fenomenale, più il tempo passa e il cronometro scorre inesorabile più la folla impazzisce. Proprio all'ultimo istante sembra esserci la svolta: Bret riesce finalmente ad imprigionare l'avversario nella sua Sharpshooter, ma HBK stoico resiste aspettando il gong finale senza cedere. Incredibilmente, dopo 60 minuti nessuno ha ottenuto qualcosa dall'altro. Il pubblico mugugna, ma Bret con la sua cintura sentendosi vincitore decide di lasciare il ring. L'inaspettato ritorno di Gorilla Monsoon però sorprende tutti soprattutto per la decisione che prende: Wrestlemania non può finire così, dopo un match simile non può esserci un pareggio, per questo si va avanti finché non fosse stabilito un vincitore chiaro e netto. Ora il tempo non conta più, il primo schienamento o sottomissione sarà decisivo. Altri due minuti leggendari e finalmente HBK trova il guizzo vincente con due micidiali Sweet Chin Music una dietro l'altra. Michaels ha fatto la sua entrata calandosi dal cielo, e ora metaforicamente è davvero sul tetto del mondo avendo conquistato il suo primo titolo mondiale. Vince McMahon al tavolo di commento ci ricorda come il sogno di tutta una vita si è realizzato, HBK è il campione. Bret lascia la federazione temporaneamente dopo questo incontro, Shawn Michaels è davvero l'unico incontrastato simbolo della nuova WWF.

La WWF sforna un grandissimo evento, una Wrestlemania con pochi incontri m tutti godibili con la ciliegina finale rappresentata da uno dei match più importanti e belli di sempre. Purtroppo la qualità non viene ripagata, negli acquisti si fa addirittura peggio dell'anno precedente, un numero di buyrates pari a 1.2 non può essere sufficiente dopo un simile evento. Ma si spera che toccato il fondo si possa risalire grazie alla vittoria di Michaels che davvero segna l'inizio di una nuova era, una nuova partenza e un nuovo inizio per tutta la WWF.




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Dato che 'sto forum non è più connesso a TW, penso che si potrebbero postare un pò di editoriali di siti qualitativamente migliori...
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15/04/2011 14:04
 
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Me lo ricordo Emanuele, se non sbaglio eravamo pure "colleghi" in quel di SuperEva!

Ma lui non scrive/posta più su siti e/o forum?

Parlando di editoriali interessanti, all'interno del sopracitato SuperEva ne erano presenti di molto interessanti, vedo se riesco a recuperarli visto che li hanno sbaraccato tutto!
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Re:
Dr. Peter Venkman, 15/04/2011 14.04:

Me lo ricordo Emanuele, se non sbaglio eravamo pure "colleghi" in quel di SuperEva!

Ma lui non scrive/posta più su siti e/o forum?

Parlando di editoriali interessanti, all'interno del sopracitato SuperEva ne erano presenti di molto interessanti, vedo se riesco a recuperarli visto che li hanno sbaraccato tutto!




Scrive regolarmente su FullWrestling.com (come questo editoriale) ;)
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