=tna4ever=, 27/11/2011 22.54:
A mente lucida è sempre più obiettiva l'analisi della partita che ne esce.
Nei primi 7 giochi davo davvero poche chance a Federer. Sì, non aveva offerto palle break, ma aveva rischiato in alcuni game ai vantaggi e sostanzialmente non riusciva a giocare in risposta. Poi quel passaggio a vuoto di Tsonga senza il quale staremmo parlando della prima vittoria del francese.
Poi nel secondo set tutto il contrario, Federer autoritario al servizio e buono in risposta, si ingrippa qualcosa nel cervello sul 54, dopo aver sprecato una palla break per andare anche 52 e servizio. E perde il break, e credevo anche set e partita.
Nel tiebreak altri rimpianti, due volte in vantaggio di minibreak, lo perde malamente (prima volta con un doppio fallo). Nessun rimpianto sul match point, Tsonga gli ha servito all'incrocio delle righe. Se Roger avesse perso avrei rimpianto ovviamente più lo stare 52 avanti nel TB che quel match point.
Senza prima, Tsonga ha aggredito giustamente la seconda deboluccia di Federer e (con merito) ha portato tutto al terzo.
E qua i fantasmi. Sinceramenet credevo che la partita fosse già scritta, mi aspettavo il classico break subito da Federer nel primo game, invece senza problemi è tornato ad essere autoritario. E se l'è presa la partita, per questo m'è piaciuto.
Al di là delle emozioni che si possono provare da fan durante la partita, e dal sostanziale equilibro che c'è stato negli ultimi minuti di partita prima del break decisivo, Roger non ha mai davvero rischiato di perdere la partita, e questo non giocando benissimo. Melbourne è lontana, ma poi non così tanto.
Beh vabbè, primo set già scritto senza il passaggio a vuoto di Tsonga mi sembra esagerato, anche perchè in quel game è stato Federer a tirare tre rovesci vincenti e non Tsonga a commettere tre gratuiti.
Poi metti pure che Jo vince il primo, chi ti dice che il secondo si svolge nella stessa maniera e con lo stesso esito?
Sul 5-4 più che ingripparsi lui si è scatenato Tsonga, che avrà pensato "adesso tiro tutto, tanto male che vada perdo lo stesso..." ed ha fatto la differenza.
Nel terzo sinceramente non ho "rivisto" Wimbledon, non ho avuto il minimo dubbio che Federer sarebbe riuscito a ricomporsi e a non farsi subito mettere sotto, anche se temevo che Tsonga non avrebbe ceduto mezzo millimetro e che sarebbero arrivati al tie break. A quel punto sarebbe stata una lotteria, ma non è successo.