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Internationaux de France de Roland-Garros 2012 - Il Rolando Furioso.

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2012 18:51
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27/05/2012 10:31

Mancano pochi minuti al via del Roland Garros, e, come ogni anno, la domanda è sempre la stessa: “Chi fermerà Rafael Nadal?” E' difficile dare una risposta. I nomi sono sempre i soliti (Federer, Djokovic), ma, come sempre sulla terra rossa, l'impressione è che nessuno sia in grado di battere il maiorchino.

A rendere più credibile l'ipotesi di un Nadal vincitore a Parigi c'è l'ottima forma mostrata quest'anno dallo spagnolo nei tornei su terra. Il tennista di Manacor viene infatti da tre prestigiosi successi (Montecarlo, Barcellona e Roma), intervallati da un unico passaggio a vuoto sull'odiata terra blu di Madrid, non un test attendibile visto il colore della superficie e, soprattutto, la scivolosità della stessa, che tanti mugugni ha causato nel circuito ATP.

Pur essendo Nadal il naturale favorito del torneo, però, non bisogna pensare che gli avversari partano già battuti, anzi, la concorrenza è più agguerrita che mai. Il pericolo principale per lo spagnolo è indubbiamente Novak Djokovic, il numero uno del ranking ATP, che già da un po' ha messo nel mirino il Roland Garros, l'unico torneo che gli manca per completare il Career Grand Slam.

Il serbo, che quest'anno ha già vinto gli Australian Open e il Master 1000 di Miami, negli ultimi tempi non ha dato l'impressione di essere il mostro ingiocabile del 2011, alternando ottime prestazioni (un esempio è la partita giocata contro Federer a Roma) a prove opache che, forse, gli hanno fatto perdere un po' di fiducia. Più che di un problema fisico, Nole soffre un pochino a livello mentale, avendo perso parte di quella brillantezza che gli aveva recentemente permesso di sconfiggere Rafa in sette finali consecutive (di cui due su terra, a Madrid e Roma) e di dominare il circuito. Proprio per questo Djokovic è il candidato numero due alla vittoria finale, perchè con un paio di accorgimenti nell'approccio alle partite ha dimostrato di poter vincere contro chiunque su qualsiasi superficie.

Ed eccoci quindi al terzo dei Fab Three, Roger Federer, forse il giocatore più in forma del momento. Lo Svizzero, dalla fine di Ottobre dello scorso anno, ha perso solamente tre partite, aggiungendo alla sua già strepitosa bacheca la bellezza di sette tornei (compresi tre tornei 1000 e il Masters di fine anno). A dare grande fiducia al campione di Basilea è il fatto di aver mostrato negli ultimi mesi un gioco di altissimo livello, con un'idea di fondo sempre ben visibile: attaccare senza sosta per non perdere campo.

Tuttavia, nonostante i recenti “progressi” (sembra strano utilizzare questa parola per un giocatore del calibro dello svizzero), Federer non avrà di certo un compito facile per una serie di fattori. La superficie è la meno consona a Roger, in quanto i suoi colpi d'attacco vengono rallentati e resi meno insidiosi dalla terra, cosa che lo costringe ad allungare gli scambi e sprecare preziose energie e, inoltre, lo svizzero, per arrivare alla vittoria, dovrà sbarazzarsi (a meno di impensabili colpi di scena) di Djokovic prima e di Nadal poi, un'impresa davvero ardua.

Poche le parole da spendere riguardo al resto del gruppone, che parte con possibilità di vittoria prossime allo zero. Del Potro non è ancora tornato al suo livello pre-infortunio, Tsonga sulla terra non può impensierire i big, Ferrer può issarsi fino alla semifinale, senza però andare oltre, e i vari Gasquet, Tipsarevic, Almagro ecc. non hanno francamente molte speranze di giungere alle fasi finali del torneo.

Solo due nomi spiccano sugli altri, pur se con poche chances di vittoria, ossia Berdych e Murray.
Il primo viene da una serie di buone prestazioni e, da qualche tempo, sembra aver finalmente raggiunto quella maturità necessaria per competere con i Fab Three. Può batterli se è in giornata, ma è difficile ipotizzare tre vittorie consecutive contro i numeri 3,1 e 2 del mondo (deve affrontarli tutti per vincere).
Il secondo, invece, dopo i primi tre è sicuramente il più forte del lotto, ma, a differenza di Berdych, viene da un periodo non proprio esaltante, complice un problema fisico (il gomito dolorante non è ancora perfettamente guarito) che gli ha anche fatto saltare il torneo di Madrid. Per questi motivi (e anche per la superficie), l'ipotesi di una vittoria è anche per lui piuttosto remota.

Infine diamo un'occhiata agli italiani. A meno di ribaltoni inaspettati sono ben poche le possibilità di vedere italiani durante la seconda settimana di torneo. Se Starace e Bolelli saranno eliminati al 99% al primo turno (il sorteggio ha riservato loro rispettivamente Djokovic e Nadal) e Cipolla, Lorenzi e Volandri hanno pochissime possibilità di avere la meglio su Wawrinka, Almagro e Haas, gli unici dai quali possiamo aspettarci qualcosa in più rispetto al primo turno sono Seppi (in buona forma) e Fognini.

Speriamo di assistere a due belle settimane di tennis, che vinca il migliore! Buon divertimento!
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