Ernests Gulbis è figlio del terzo uomo più ricco di Lettonia.
"E' vero - dice - mio padre mi presta il suo jet privato. Ed ho anche un elicottero, un sottomarino e un'astronave."
"Sono stato anche una notte in prigione a Stoccolma, per aver adescato una prostituta. E' stato grande, davvero divertente, ma non andrò mai più in Svezia. Non è normale essere messo in prigione per aver conosciuto una ragazza. Se incontro una ragazza non le chiedo che mestiere fa. Ci passo del tempo e basta, e lei con me. Non mi chiede cosa faccio. E se lo chiede di solito mento, dico che non faccio nulla o che sono un musicista. E' stato comunque divertente, credo che ognuno dovrebbe andare in prigione almeno una volta nella vita."
"Vengo da una famiglia facoltosa per cui per me è normale avere soldi in quanto tennista. Se vieni da una famiglia povera puoi avere lo scopo di diventare ricco. Io non ho questo obiettivo. Io voglio solo provare che posso farcela ed essere al top. Non mi importa dei soldi o della fama, non ne ho bisogno. Ma mi piace la competizione ed avere obiettivi. Raggiunti quelli, tuttavia, hai un senso di vuoto. Non sono fissato col tennis, c'è dell'altro, è una parte della mia vita che presto o tardi finirà. Generalmente accade verso i trenta anni e non si può pensare di avere una vita nel tennis."
"Rompo dalle 60 alle 70 racchette all'anno. Poi vado dove le fabbricano e mi sento un idiota perché c'è gente che lavora per fare in modo che io possa avere il meglio per giocare".
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[Modificato da Bobby realdeal 27/06/2012 13:40]