Questa cmq è una foto che ho scattato durante il match tra Querrey e Simon a Nottingham:
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Dalla rete a metà campo
c'è un grande prato verde, mentre più lontano la linea di fondo al centro quasi non si vede più.
Torno ancora una volta sull'annosa questione superfici, che abbraccia in senso più ampio il discorso riguardante i vari stili di gioco (bombardieri vs regolaristi).
Nemmeno a me affascina più di tanto vedere partite con 70 ace totali e poco tennis "effettivo", però la cosa che mi da fastidio è un'altra.
Anche la terra, come l'erba, ha subito delle modifiche rispetto al passato, non è più "paludosa" come prima, certo, ma la vera differenza non è questa.
I cambiamenti che sono stati apportati alla superficie, non hanno modificato sostanzialmente il modo in cui si gioca un match sul rosso.
Per quanto un giocatore possa essere offensivo, sul mattone d'argilla la maggior parte dei punti sarà dettata da scambi lunghi e traiettorie più arrotate. Come in passato.
Sull'erba questo non è più vero. Il cambiamento ha stravolto del tutto il modo di giocare un match "verde".
E se è vero che ci sono più occasioni di vedere giocatori offensivi (grazie al servizio che viene meggiormente premiato, ma non solo), è altrettanto vero che grandi esponenti delle superfici lente o del tennis regolare, hanno ottenuto discreti successi anche sull'erba. E non parlo certo di fenomeni come Nadal e Djokovic, ma anche di giocatori come Ferrer e Bautista-Agut (che ha vinto il 50% dei suoi titoli sul verde).
E cmq ribadisco che così come esiste una fetta di stagione che privilegia le caratteristiche dei terraioli, è più che giusto che ve ne sia una (tra l'altro infinitamente minore) che privilegi gli attaccanti ed i grandi servitori.
PS Ho scritto questo post qui perchè fondamentalmente il torneo di Nottingham non interessa a nessuno, e per riempire il vuoto che ci separa quantomeno dal sorteggio dei tabelloni di domattina.