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Toni Mazzarri's last ride

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2017 13:40
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11/02/2017 23:44

Il Mazzarri del tennis ha annunciato che questa sarà l'ultima stagione in cui seguirà Rafa nel circuito. Motivo? Semplice, è troppo primadonna per preferire il bene di suo nipote al proprio ego.
Ecco le dichiarazioni:

“Dall’anno prossimo non seguirò più Rafael nel circuito, ma mi dedicherò esclusivamente alla nostra accademia. Voglio occuparmi della formazione di giovani talenti, il momento più delicato nella crescita di un atleta. Il rapporto con mio nipote è sempre ottimo, in tutti questi anni non abbiamo mai vissuto periodi di crisi. Però fino ai 17 anni decidevo tutto io, poi è arrivato Carlos Costa come manager, si è avvicinato il padre, ognuno con le loro opinioni. E la verità è che ogni anno io decido sempre meno, fino al punto in cui non deciderò più niente! Ho viaggiato con Rafa per tanti anni, ora voglio tornare ad occuparmi della formazione dei giovani e la nostra accademia è il luogo ideale”.

Il punto focale è chiaramente questo:

Però fino ai 17 anni decidevo tutto io, poi è arrivato Carlos Costa come manager, si è avvicinato il padre, ognuno con le loro opinioni. E la verità è che ogni anno io decido sempre meno, fino al punto in cui non deciderò più niente

RIdicolo. Avesse preso prima questa decisione, forse Rafa avrebbe capito che ha bisogno di giocare in modo diverso se vuole "invecchiare bene" tennisticamente. Forse avrebbe potuto davvero vincere qualche altro slam fino a 33 anni tipo.

Toni Mazzarri's last ride [SM=j2856929]
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12/02/2017 13:37

Negli ultimi anni la sua guida era stata messa in discussione, ma non credo fosse lui il problema, o meglio non il problema principale.

Anche perchè l'impostazione del tennis Nadal non è mai cambiata davvero. Le uniche volte dove lo si è visto fare qualcosa di diverso dai suoi schemi principali secondo me è stato nei due US Open vinti. Nel 2010 aveva un servizio che andava sopra i 200, ma lo ha abbandonato perchè non era funzionale al suo gioco (mentre adesso gli servirebbe molto di più).
Nel 2013 variava di più gli scambi soprattutto con quello slice lungolinea che mandò in bambola Djokovic in finale, ed inoltre giocava più vicino al campo, più d'anticipo, quasi "alla Federer".

Per il resto, pur con tutte le piccole aggiunte e le migliorie tecniche e tattiche, il gioco di Nadal quello è rimasto.
Se ci sono stati troppi cali e troppe sconfitte negli ultimi anni secondo me il problema non stava tanto in quello che proponeva Rafa in campo, quanto nella "stagnazione" del suo team.
Cambiare coach forse poteva servirgli a dargli nuovi stimoli, a patto però che fosse riuscito a trovare qualcuno che sapesse comunicare con lui (per 20 anni aveva avuto lo zio, un parente tra l'altro, come guida, e da un giorno all'altro si ritrova con una persona diversa, sconosciuta a confronto), e che gli sapesse trasmettere le indicazioni giuste.

Arrivati ad un certo livello, poi, Campioni del calibro di Rafa, Roger e Nole, hanno necessità relativa del coach.
Gli serve per cambiare o puntellare qualcosa. Annacone prima e, soprattutto, Edberg poi, hanno fatto molto per il gioco di Roger, accorciandogli gli scambi di parecchio. Ma non è che gli hanno svelato il segreto di Fatima, semplicemente Federer aveva bisogno di qualcuno che stesse li ogni giorno a ricordargli "vai a rete, fai la palla corta, perchè non provi ad adottare questa soluzione atipica?" etc.

Becker ha provato a fare una cosa simile con Djokovic, con risultati alterni. Non nel senso che le vittorie non sono arrivate, figuriamoci, ma non sono arrivate grazie a delle migliorie nel gioco di volo di Nole (e poi perchè i margini tecnici sono diversi, Djokovic è un fenomeno ma non ha la mano di Federer, nè tantomeno la sua attitudine offensiva).
Probabilmente un coach come Boris gli potrebbe servire tra qualche anno, quando non avrà più la stessa esplosività atletica.

Ma, voglio dire, un personaggio come Marian Vajda il suo lavoro non l'ha fatto nel 2015, l'ha fatto nel 2005 e l'ha portato avanti negli anni successivi.
Le vittorie di Nadal, Toni le ha costruite ad inizio anni 2000, non quando ha vinto il primo Roland Garros.

Per questo credo che se andasse via, Nadal potrebbe risentirne "solo" a livello emotivo, perchè dal punto di vista tecnico e tattico era difficile migliorare, ma non adesso, da anni a questa parte.

Ripeto, è un discorso che riguarda questi grandi giocatori.
Un Raonic, un Dimitrov, un Monfils, un Thiem...loro avrebbero bisogno di una vera e propria guida tecnica, per esempio.

PS E cmq Toni o si è scazzato o l'hanno fatto fuori dal clan.
Moya però è quello che più gli si avvicina, perchè è stato il mentore di Nadal nel circuito.

[Modificato da Iceman.88 12/02/2017 13:40]
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