Federer e Nadal hanno vinto due Slam a testa, uno in cui hanno avuto la strada spianata o quasi, l'altro in cui hanno sudato un pò di più.
Il percorso di Roger in Australia, vissuto giorno per giorno, era più che altro sorprendente, noi pensavamo ad un'onorevole sconfitta ai quarti contro Murray, ma anche dopo l'approdo in semifinale con Wawrinka, pensare ad una vittoria finale era ancora troppo.
Adesso, a distanza di quasi un anno, quel torneo ha assunto i tratti dell'epicità, sia dal punto di vista di Federer che dello svolgimento generale.
Al Roland Garros Nadal partiva già strafavorito, è vero che ha dominato senza perdere un set, ma è anche vero che Thiem e Wawrinka potevano rappresentare ostacoli duri. E' stato lui a renderli quasi sparring partners.
Discorso che si può fare, in parte, anche con Roger a Wimbledon.
Considerata la superficie, Raonic, Berdych e Cilic ti possono creare problemi (infatti due lo hanno battuto ai Championships, l'altro ci era andato vicinissimo), ma Federer li ha disinnescati tutti e 3 abbastanza in scioltezza.
Certo poi i punteggi sono stati più "corposi", però sull'erba è inevitabile, soprattutto contro i big servers. Ma a me Roger non ha mai dato l'impressione di doversi dannare per portare a casa le partite.
Agli US Open tutti ma proprio tutti, si sono eliminati precocemente dal torneo, quindi anche un Nadal non al top (set vari regalati a Daniel e Mayer) era ampiamente sufficiente per conquistare il titolo, considerando che l'unico avversario di lignaggio è stato un Del Potro abbastanza limitato da influenza ed energie spese per battere Federer.
Direi pari e patta aldilà del discorso numerico.
[Modificato da Iceman.88 18/11/2017 15:03]