Bobby realdeal, 13/09/2021 22:15:
Butto giù uno spunto derivante da una frase scritta ieri da Ikki (è comunque la più grande impresa dell'era Open, a parte Laver).
Fondamentalmente sono d'accordo, è vero. Dopo Laver, nessuno ci era andato così vicino.
Vorrei soffermarmi però su quel "nessuno nell'era Open ci è mai andato così vicino". Da un lato è una proposizione alla quale è impossibile opporsi, dall'altro, forse, non è così precisa.
In realtà è la quarta volta nel XXI secolo che un tennista vince 27 partite su 28 nei tornei dello Slam in un anno solare. Lo ha fatto Federer nel 2006, lo ha rifatto nel 2007, poi ci è riuscito Nole nel 2015 e ancora quest'anno.
Né Roger, né Nole sei anni fa, a livello pratico, ci sono andati vicino, non si è mai nemmeno arrivato a parlare di grande Slam, essendosi interrotta la questione già nei primi giorni di Giugno (in tutti e tre i casi). Però, seppure appaia una considerazione forzata, quattro volte in quindici anni un tennista è stato ad una partita del Grande Slam.
Parlo di considerazione forzata perché chiaramente nessuno può sapere come avrebbero reagito Roger e Nole nel 2006/7 e 2015 se avessero vinto il Roland Garros.
Alla fine, la domanda è questa. Il Grande Slam non viene chiuso dal 1969, quindi è un'impresa clamorosamente difficile da portare a termine.
Però è proprio vero che, cito non mi ricordo più chi, "nel tennis moderno è quasi impossibile chiudere il Grande Slam"? Questa generazione di tennisti è andata per quattro volte ad una partita dal chiuderlo, e Nole ha anche vinto i quattro Slam in fila, seppur spalmati in due anni diversi.
Mediamente - nei 2000 - si è arrivati ad un passo dall'impresa una volta ogni 5 anni. Capisco che tra arrivare ad un passo e compiere l'impresa ci sia tutta la differenza del mondo, però...
Secondo me cambia molto, perché Nole che mentalmente è la roba mostruosa che conosciamo, e sotto quell'aspetto solo Nadal "se la gioca" con lui, è proprio crollato sotto il peso della grandezza della situazione.
Djokovic ha fatto fatica per tutto il torneo, o meglio, ha pagato l'impatto di ogni match. Non è un caso che abbia perso sempre il primo set, tranne in un solo turno mi sembra.
Poi, lì dove comunque era ancora lontano dal toccare il trofeo, è riuscito ad inquadrarsi, aiutato magari anche da gente dall'altra parte della rete per la quale vincere un set contro Nole equivale a vincere uno Slam.
In finale era proprio bloccato, il cervello non era connesso col resto del corpo, e quando è scoppiato a piangere, paradossalmente dopo aver recuperato un break con un Medvedev che aveva fallito un MP e si apprestava a servire sotto pressione e con un pubblico vergognosamente ostile, lì aveva proprio bisogno di buttare fuori tutto e liberarsi di tutto quel peso.
Ecco, io adoro Roger e lo sapete, ma io penso proprio che un peso del genere lui non lo avrebbe mai retto se ha schiacciato perfino Nole in questo modo. Ho qualche dubbio su Rafa onestamente, però insomma, Nole ha dimostrato l'entità di quanto sia pesante essere consapevole di essere ad un passo dalla storia.
E che lui ci sia già, per il record di Slam, non conta, perché qua la cosa era molto ma molto più grossa. Vincere 20 o 21 Slam non ti cambia niente, non senti quel peso.
Iscrivere il proprio nome sui libri di storia come uno dei soli tre uomini al mondo a fare una cosa (credo l'unico su tre superfici diverse, ma potrei sbagliare) è un tantino diverso.