Re: Re: Re:
Grifone HHH 86, 18/04/2017 17.45:
il cemento secondo me appiattisce le distanze, sul rosso ti puoi difendere, sul verde puoi attaccare sul cemento che fai?
La situazione dovrebbe essere questa, in teoria.
La terra rossadovrebbe esaltare le qualità di regolaristi e difensori.
L'erba dovrebbe esaltare, invece, attaccanti e giocatori a tutto campo.
Il cemento dovrebbe essere la superficie "universale", in cui ogni tipologia di giocatore può sfruttarne le caratteristiche al meglio delle proprie attitudini.
Invece la situazione attuale è:
tutte le superfici esaltano il gioco da fondo campo, sia esso di potenza o di regolarità o di contrattacco.
Poco spazio per il gioco di volo e d'attacco*, leggermente agevolato su erba e su sintetico (in alcuni casi).
Questo mi fa incazzare del cambiamento delle superfici.
Non le hanno rese un pò più uniformi, hanno stravolto tutto.
Ma la differenza è che sul rosso SOSTANZIALMENTE il gioco è sempre quello: si è più veloce, più potente, ma lo sarebbe stato in ogni caso. Traiettorie più alte ed arrotate sono ancora gli schemi di gioco che rendono di più.
Sull'erba trova terreno fertile anche il Robredo della situazione (non me ne voglia Tommy, che ha molto talento), di cui si parlava prima, e se un Cuevas batte un Baghdatis ed un Muller sui prati (Nottingham 2016) non è più una sorpresa.
E non va bene.
Fanculo la terra rossa.
*Per me gioco d'attacco non vuol dire sfondare a forza di sportellate, tipo Del Potro o Verdasco. Vuol dire che se c'è una palla a metà a campo, all'attacco (anche potente, certo) fa seguito una discesa a rete, vuol dire propensione a stare vicino alla riga di fondo, propensione alla varietà ed alla verticalizzazione.
Discorso che, attenzione, non c'entra nulla col talento e col tocco. Gasquet è più dotato anche di Federer, ma non è un attaccante.
Muller non ha una manina benedetta, ma è un attaccante, sicuramente più di Gasquet.