00 23/03/2016 18:59
Questo perché in generale è vero che il tennis maschile ha più interesse, inutile girarci intorno o negare la realtà. Così come il "monopolio" è diverso, da un certo punto di vista. Perché se è vero che Nole domina incontrastato, comunque qualcuno "può" trovare in qualche modo le armi per batterlo, come ha fatto prima Rafa con Roger o poi Nole con lo stesso Rafa. Con Serena è diverso, perché lei ha la corporatura "quasi" da uomo. Ovviamente è forzato detto così, ma la Williams è grossa il doppio della Radwanska, ad esempio, e per cui o perde Serena o l'altra semplicemente non può batterla. Non è un caso che l'unica che se la giochi è la Azarenka, perché pure lei è bella ignorante. Poi sì, ci sono le eccezioni tipo la Vinci a NY, ma sono stra sicuro che lì ha pesato tantissimo il fattore casa/Grande Slam o Serena avrebbe vinto facile. Ecco, credo che il succo sia questo. Serena è proprio fisicamente imbattibile, basta vedere i suoi servizi rispetto alle altre, tranne giusto un paio, per cui o perde lei o non possono batterla, Vika a parte. Ed inoltre i suoi match non sono quasi mai appassionanti, perché o fa uno squash e devasta la malcapitata di turno, oppure scazza lei e perde, ma difficilmente si vedono incontri lottati, ripeto, tranne qualche precedente con Vika o episodi più o meno isolati tipo Roberta. Mentre tra gli uomini, "essendo" uomini, la differenza di "grossezza" fisica può essere sopraffatta da altri fattori. E comunque c'è più la sensazione che a livello fisico si parta più o meno tutti lì, perché non c'è la differenza che vedi tra Serena e le altre. Poi chiaro che Nole abbia iniziato a rompere i culi nel momento in cui ha cominciato a correre più e meglio di tutti, ma comunque c'è sempre la "speranza" che arrivi qualcuno con le armi giuste per batterlo. Con Serena semplicemente quasi tutte non possono proprio trovarle le armi per questione fisica. Credo, quindi, che la differenza tra le due situazioni sia questa, ed è per questo che il tennis maschile sia più seguito, anche perché, obiettivamente, le partite sono senza dubbio più belle.