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Anna: ho sposato un cubano e ora vivo vicino a Varadero, vi racconto la mia Cuba

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    cocoloco
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    Sesso: Maschile
    00 07/02/2024 12:02
    Anna: ho sposato un cubano e ora vivo vicino a Varadero, vi racconto la mia Cuba



    Rafael, marito di Anna, è stato subito chiaro con lei: avendo promesso alla madre che sarebbe tornato a Cuba per starle vicino negli ultimi anni, l’uomo le ha domandato se lei sarebbe stata disposta a seguirlo. Anna ha accettato, pur specificando che non lo avrebbe fatto finché i suoi genitori sarebbero stati in vita.

    Una volta in cui sua mamma e suo papà sono venuti a mancare, Anna è volata a Santa Marta, una località a 5 minuti da Varadero, dove gestisce una “casa particular” – ovvero un bed and breakfast – insieme con il marito.

    “Qui puoi lavorare e comprare casa solo se sei residente permanente” spiega la donna, “E, per esserlo, devi avere moglie o marito cubano.” Anna si dedica alla cura della casa e a quella dei suoi ospiti, trovando anche il tempo per godersi i rapporti umani con i locals che, nonostante le oggettive difficoltà che affrontano ogni giorno, sono sempre genuini, allegri e pronti ad aiutare.

    A chi sogna di visitare Cuba, Anna suggerisce di non ascoltare chi, magari senza esserci mai stato, ne parla male, perché “è un viaggio da fare, almeno una volta nella vita”. A chi, invece, desidererebbe trasferirsi lì, il consiglio di Anna è di andarci, prima, per un certo periodo di tempo per conoscere meglio il Paese e valutare, eventualmente, di fare un passo così importante.


    Ciao Anna, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

    Ciao, sono Anna, una donna di 56 anni nata in provincia di Varese e poi trasferitasi a Milano per lavoro. È proprio a Milano che ho conosciuto quello che sarebbe poi diventato mio marito e che è la causa del mio trasferimento a Cuba, dato che è cubano.

    Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

    All’inizio della nostra relazione mio marito è stato molto sincero con me e mi ha detto di aver promesso alla madre che sarebbe rientrato a Cuba per accompagnarla negli ultimi anni e mi ha chiesto se io sarei stata disposta ad andare con lui. Ho accettato, dando come condizione che ciò non sarebbe avvenuto fintanto che i miei genitori fossero stati vivi. Quando, purtroppo, li ho persi entrambi nell’arco di pochi mesi, abbiamo deciso di trasferirci. Vivo stabilmente a Cuba da novembre del 2015.

    Quando sei andata nel Paese per la prima volta e cosa ti ha spinta a trasferirti proprio lì?

    Sono venuta a Cuba per la prima volta a marzo del 2009 e, nonostante avessi viaggiato tanto, non ero mai stata sull’isola fino ad allora e prima di aver conosciuto Rafael.

    Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

    Erano dispiaciuti di non potermi più frequentare come prima e di potermi vedere solo una volta all’anno, ma erano anche abbastanza invidiosi 😊
    Per fortuna, esistono Internet e le videochiamate.

    Come ti sei organizzata prima della partenza?

    Non è stato facile lasciare l’Italia: avevamo un’attività commerciale e abbiamo dovuto assolvere tutte le pratiche burocratiche del caso prima di poterci trasferire.

    Gestisci una casa particular a Santa Marta (Varadero). Puoi spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta?

    “Casa particular” o “hostal” sono i denominativi cubani per indicare un bed &breakfast. Abbiamo riservato parte della nostra casa a due camere e a un piccolo appartamento con cucina che affittiamo ai nostri ospiti. Su richiesta, prepariamo la colazione o altri pasti. Inoltre, abbiamo un grande giardino con oltre 600 orchidee e molte altre piante anche da frutta, una spaziosa terrazza, una piscina e una piccola palestra. Tutti questi spazi comuni sono a disposizione dei nostri ospiti.

    Quali sono stati i passaggi burocratici da fare per trasformare il sogno in realtà?

    Bisogna richiedere una licenza per poter affittare la casa, le pratiche sono semplici e abbastanza veloci, però occorre essere proprietari della casa in cui si svolge l’attività.

    Pensi che le procedure burocratiche, sia quelle per avviare un’impresa sia quelle per vivere legalmente lì, siano snelle e veloci o no?

    Come già dicevo sopra, per aprire il nostro tipo di attività le procedure sono abbastanza veloci, però solo per i cubani residenti. Uno straniero può aprire un’attività o possedere una casa solo se è residente permanentemente sull’isola e, per esserlo, è necessario essere sposati con un/a cubano/a. Occorre fare apposita richiesta all’Ufficio di Immigrazione che, dopo la presentazione dei documenti richiesti e dopo un’intervista, decide se concedere la residenza oppure no. Questa procedura richiede diversi mesi.
    Uno straniero non residente può rimanere a Cuba tre mesi prorogabili per altri tre. Allo scadere dei sei mesi, deve uscire e rientrare sull’isola.

    Quali sono i pro e i contro del tuo lavoro?

    I pro sono la possibilità di condividere il nostro piccolo pezzetto di paradiso con persone da ogni parte del mondo e far conoscere loro quest’isola meravigliosa.

    I contro sono dovuti alle quotidiane difficoltà a reperire i mezzi per poter lavorare (cibo e prodotti di igiene ma a volte anche manodopera, utensili, ecc.) dovute alle precarie condizioni economiche del Paese. Noi abbiamo la grande fortuna di poter viaggiare e reperire ciò che ci serve al di fuori dell’isola.

    Che consigli daresti ad altri italiani a cui piacerebbe fare un’esperienza come la tua?

    Come spiegavo, non è facile per uno straniero aprire un’attività turistica, deve sempre e comunque appoggiarsi a persone del luogo. Consiglio prima di venire a conoscere Cuba e poi, eventualmente, decidere il da farsi.

    È facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

    Non è possibile, se non si è residenti. L’unica alternativa è quella di essere assunti dalle grandi catene alberghiere. In questo caso, viene rilasciato un permesso di residenza temporanea.

    Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?

    Sicuramente il settore turistico o gastronomico.

    Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?

    Assolutamente no. Gli stipendi statali sono molto bassi e anacronistici rispetto al costo della vita. Parlo, ovviamente, per i cubani. Molti si sono dedicati al settore privato per sostentare le proprie famiglie e guadagnare di più. Purtroppo, negli ultimi anni, migliaia di cubani si sono trasferiti all’estero in cerca di migliori opportunità e il fenomeno migratorio pare non arrestarsi.

    Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

    Bisogna fare un distinguo tra il cambio ufficiale della banca e quello non ufficiale della strada. Mi spiego meglio: se un avocado viene venduto a 120 pesos cubano per il cambio in banca stiamo parlando di 1 Euro, per il mercato illegale di valuta si tratta della metà.

    Come valuteresti servizi come la sanità e i mezzi pubblici?

    I medici cubani sono molto preparati, hanno molta esperienza soprattutto in situazioni precarie. In questo momento, però, non hanno i mezzi per lavorare e spesso chi deve affrontare un’operazione deve prima procurarsi anestesia, siringhe, cateteri, ecc., perché negli ospedali non ci sono.

    I trasporti sono spesso difficoltosi e risentono della scarsità di combustibile.

    Come ti sei mossa per cercare un alloggio?

    Mio marito aveva già la casa e mi sono trasferita qui senza problemi.

    Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?

    Amo molto la zona in cui viviamo perché siamo a due passi da una delle spiagge più belle del mondo. In questo momento, ci sono migliaia di case in vendita di persone che hanno lasciato il Paese o che sono in procinto di farlo. I prezzi variano da poche migliaia di Euro a parecchie centinaia, però, ripeto che non è possibile per uno straniero possedere una casa se non è residente permanente.

    Come sei stata accolta dalla gente del posto?

    Molto bene. Il popolo cubano è molto accogliente, socievole, disponibile e pronto a condividere il poco che ha con chiunque.

    Come descriveresti le loro vite?

    Molto difficili e incentrate sul risolvere i problemi quotidiani. Nonostante questo, i locals riescono sempre a trovare la forza di sorridere e scherzare. Le continue difficoltà e nessuna prospettiva di futuro fanno sì che molti di loro desiderino lasciare il Paese in cerca di una migliore qualità di vita.

    Ci sno mai stati momenti d’incomprensione con i locals?

    Mai avuto problemi. I locals sono persone molto aperte e accoglienti. Secondo me, il popolo cubano è molto affine a quello italiano.

    Puoi condividere con noi dei momenti vissuti con i locals che ricorderai per sempre?

    Ne avrei tantissimi. In generale, amo come le persone si aiutino le une con le altre, come ci si metta a chiacchierare con perfetti estranei facendo una fila fuori da un negozio come se ci si conoscesse da sempre o come, vedendoti in difficoltà, le persone ti offrano il loro aiuto disinteressatamente.

    Com’è una tua giornata tipo?

    Mi alzo tutti i giorni della settimana alle 7 o anche prima, preparo le colazioni e mi occupo delle mille mansioni giornaliere come la lavatrice, cucinare, pulire, ecc. e, ovviamente, mi dedico ai nostri ospiti.

    Appena posso, mi occupo anche delle nostre piante. Sono impegnata tutto il giorno.

    Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?

    È stato un cambio di vita radicale e spesso ci vuole una pazienza infinita per risolvere i problemi però lo rifarei a occhi chiusi. Le difficoltà stanno nel realizzare in molto tempo e con molta pazienza quello che in Italia magari risolverei nell’arco di una giornata.

    E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?

    Amo molto vivere al caldo e sempre all’aria aperta. Mi posso godere il nostro giardino tutto l’anno e posso andare in spiaggia ogni volta in cui ne ho il tempo. Come dice mio marito, posso stare sempre in infradito😊

    Amo quest’isola e la sua gente e mi piace trasmettere questo mio amore ai nostri ospiti.

    Varadero è un luogo famoso per le “vacanze da resort.” Com’è viverci da residente invece che da turista?

    Sinceramente non mi sono mai piaciuti i resorts, penso sia molto meglio alloggiare nelle case per poter entrare veramente in contatto con la cultura cubana. Solo così si può conoscere questo meraviglioso Paese con tutte le sue peculiarità e contraddizioni.

    Viverci da residente ti fa sentire parte del suo popolo. Credo di aver saputo fondere la mia cultura italiana con quella cubana.

    Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?

    Consiglio di fare un viaggio per venire a conoscere l’isola prima del trasferimento e poi, eventualmente, prendere una decisione tanto importante.

    Ci vuole un grande spirito di adattamento e la scelta va fatta anche in base alle proprie priorità nella vita.

    E quali a chi volesse andarci in vacanza?

    Consiglio a tutti di non dar retta alle agenzie viaggi o ai vari commenti negativi di chi non sa nulla dell’isola. È un viaggio che va fatto almeno una volta nella vita, un’esperienza unica che lascerà un ricordo indelebile in chi la intraprenderà.

    Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

    Ho imparato quali sono i valori e le cose veramente importanti per me, cos’ha la priorità nella mia vita e cosa, invece, considero superfluo, ma anche quanto siano preziosi i rapporti umani sinceri.

    Progetti futuri?

    Continuare a rendere la nostra casa ancora più bella e accogliente e dedicarmi a chi vorrà venire a conoscerci.


    www.voglioviverecosi.com/anna-derivi-sposato-un-cubano.html
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    cocoloco
    Post: 10.174
    Sesso: Maschile
    00 07/02/2024 12:08
    Molto bello e curato in tutti i dettagli. Brava Anna, complimenti! 👍

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    giumiro
    Post: 1.276
    Città: PIACENZA
    Età: 64
    Sesso: Maschile
    00 07/02/2024 13:40
    dichiarazione condivisibile e realistica e casa molto bella e curata complimenti
    [Modificato da giumiro 07/02/2024 13:45]
    no es facil!!!