Tutto ad un tratto questo torneo insipido, manchevole dei due grandi che hanno saputo farmi riavvicinare con tanta passione al tennis dopo il buco nero degli Hewitt, Roddick, Ferrero, diventa incredibilmente interessante e mi pone nuovamente di fronte una flebile speranza, forse l'ultima.
Lo so, l'ho già detto in innumerevoli circostanze: "Questa è l'ultima volta, non mi freghi più".
Ma come si fa a rimanere indifferenti di fronte a cotanto rovescio capace di imbrigliare, come se nulla fosse, la macchina sparapalle?
Servizi vincenti, volèe sopraffine, palle corte con finta annesa tale da intrecciare le gambe del gigante ceco che diventa piccolo piccolo dinnanzi al talento che, ahilui, mai avrà.
E quale occasione migliore del provare a ridare un senso ad una carriera, che annaspa nella mediocrità da troppo tempo, se non quella di trovarsi di fronte la propira nemesi? Quel Murray maledetto che ha incrinato la sua fiducia in quello stramaledetto match di Wimbledon?
E' l'ultima chance! io ci sono, fedele come sempre. Dovrei partire, dovrei fare altro... ma nulla mi impedirà di tifare come un matto.
Non mi deludere ancora