| | | ONLINE | | Post: 37.756 Post: 37.756 | Registrato il: 20/05/2013 | Età: 31 | Sesso: Maschile | | |
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23/06/2020 17:39 | |
captainkeane, 23/06/2020 17:33:
Eh beh che ti aspetti?
Un articolo sull'aspetto tecnico?
No no era per dire che più che dello smartworking a regime parla di un'altra fase, con le criticità che più che di regolamentazione sembra che abbiano bisogno di tempo perché la gente si abitui
Secondo te invece uno smartworking a regime di cosa ha bisogno?
Nuovi contratti meno vincolati dalle ore di lavoro (se il lavoro lo permette) e più incentivi su altri aspetti come dicevano i nostri sviluppatori software/ running influencers? |
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| | | OFFLINE | | | Post: 12.343 Post: 7.277 | Registrato il: 17/04/2011 | Città: DESIO | Età: 42 | Sesso: Maschile | Occupazione: studente/lavora | |
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23/06/2020 17:56 | |
Guarda Voices, è una tematica complessa.
In primis non dovrebbe essere uno "scambio" come paventato da qualche mente eccelsa che dice "se lavora da casa devi lavorare più ore per compensare" poichè è ormai abbastanza assodato che da casa la produttività sia superiore che in ufficio.
Secondariamente servono incentivi dallo Stato per allestire in casa propria una postazione adatta a lavorare (cosa che io dovrò fare poichè fino a settembre almeno resterò in sw e con la sedia da salotto mi sto sfondando schiena e cervicale e per fortuna che di mio ho un secondo schermo e mouse e tastiera da aggiungere al portatile), non si può pensare che le PMI facciano come Google e regalino 1k ai propri dipendenti per acquistare il necessaire.
Nei nuovi contratti aumenterei la flessibilità oraria in base a scelta del dipendente e necessità dell'azienda ma manterrei il monte ore e gli eventuali benefit (tipo i buoni pasto, sui quali le aziende stanno cercando di risparmiare noccioline).
Ritengo però fondamentale comprendere come non sia applicabile a tutti i lavoratori lo stesso paradigma, immagino che lo sviluppatore software abbia una serie di attività da svolgere che sono meno legate alla loro temporalità rispetto, chessò, a chi svolge funzioni di staff (contabilità, amministrazione ecc.).
Soprattutto bisogna far capire che i trendsetter non possono essere i vari CFO, CEO e COO, su Linkedin è inondato di loro messaggi su quanto sia bello lavorare dalla casa al mare la sera mentre di giorno prendono la tintarella, ecco diciamo che bisogna essere più realisti.
Tutto ciò al netto del fatto che non si può pensare di gestire un'azienda in sw perenne, semplicemente bisogna cercare di renderlo più utilizato ed efficiente visti i benefici vistosissimi in tema di bilanciamento vita/lavoro ma anche ambientali
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| | | OFFLINE | | Post: 30.960 Post: 30.436 | Registrato il: 14/04/2011 | Sesso: Maschile | | | |
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23/06/2020 17:58 | |
captainkeane, 23/06/2020 17:36:
A me pare che si tocchino temi quali l'estremo bisogno di controllo a vista e la pericolosa commistione tra lavoro e vita privata.
Tante cose vanno regolamentate, poi ben vengano le regole di bon ton dello smartworking mutuate da coca cola
Sono anche numeri presi in pieno lockdown dove non potevi manco vedere i parenti
Ad esempio non vedo nessun numero riguardo chi ha potuto lavorare da casa essendo normalmente un pendolare
E non è solo il mio caso, che sono a 30 minuti di autostrada, ma c'è gente che si evita lavorando da casa 4 ore di viaggio
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| | | OFFLINE | | | Post: 12.344 Post: 7.278 | Registrato il: 17/04/2011 | Città: DESIO | Età: 42 | Sesso: Maschile | Occupazione: studente/lavora | |
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23/06/2020 18:04 | |
Vero FBI, però il pendolarismo sfrenato è un'anomalia tutta italica.
Cmq sia, come detto, anche il bisogno di tenere sotto controllo i lavoratori è una caratteristica italiana, oltretutto vista e vissuta da me anche in mega multinazionali conosciutissime e open minded (sulla carta).
In sw si è più produttivi e rilassati, ormai nessuno lo mette in dubbio ma è servita una pandemia per vincere certe resistenze |
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| | | OFFLINE | | Post: 23.356 Post: 12.730 | Registrato il: 13/04/2011 | Città: REGGIO EMILIA | Età: 33 | Sesso: Maschile | Montenegro è sinonimo di qualità e vittoria. | |
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23/06/2020 23:11 | |
captainkeane, 23/06/2020 18:04:
Vero FBI, però il pendolarismo sfrenato è un'anomalia tutta italica.
Cmq sia, come detto, anche il bisogno di tenere sotto controllo i lavoratori è una caratteristica italiana, oltretutto vista e vissuta da me anche in mega multinazionali conosciutissime e open minded (sulla carta).
In sw si è più produttivi e rilassati, ormai nessuno lo mette in dubbio ma è servita una pandemia per vincere certe resistenze
Mah, in Silicon Valley il commuting è esasperante. A me sta idea che l'Italia sia sempre l'isola speciale, per cui siamo sempre diversi dagli altri e quindi regole specifiche devono essere applicate a noi e solo a noi, fa torcere le budella. Poi la storia che deve essere lo stato a pagare la postazione di lavoro a casa è mostruosa. La vedo molto più sensata che la paghi l'azienda (non ti paga i ticket o comunque ha altri fonti di risparmio su uffici e altro) o che la paghi il dipendente (costi ridotti di trasporto).
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| | | OFFLINE | | | Post: 4.268 Post: 4.268 | Registrato il: 21/05/2012 | Età: 37 | Sesso: Maschile | |
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23/06/2020 23:52 | |
No, i "costi" dello smartworking devono essere a carico dell'azienda e comunque ci sono altre strade oltre a fornire a tutti un pc fisico, all'azienda basterebbe un server fatto col verso che ospita macchine virtuali alle quali ci si collega in desktop remoto tramite VPN, cosa che comporterebbe un risparmio netto per l'azienda considerevole, oltre ad un impatto ambientale da non sottovalutare.
Questo permetterebbe anche di "riciclare" tutti gli schermi dandoli in dotazione a chi magari a casa ha un portatile con lo schermo piccolo e vuole avere il doppio schermo, parallelamente a questo si dovrebbe migliorare l'infrastruttura di rete del paese (questo si che dovrebbe farlo lo stato).
Poi oh, non dico che dobbiamo per forza lavorare tutti da casa obbligatoriamente, ho dei colleghi che appena hanno potuto sono tornati a lavorare in ufficio (altri sono stati costretti, ma questo è un altro discorso), però chi si trova bene in una certa situazione dovrebbe poter continuare a lavorare nella situazione in cui si trova bene.
Sul tema dell'orario lavorativo (posto che dovremmo lavorare tutti di meno in generale) dev'essere un punto fermo almeno il non aumento delle ore di lavoro, così come la flessibilità dev'essere relativa al tipo di lavoro svolto... insomma anche l'eventuale passaggio ad un lavoro per obiettivi non deve essere la scusa per farmi lavorare più ore di adesso col ricatto che altrimenti mi togli lo smartworking. [Modificato da Porbia. 23/06/2020 23:57] |
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| | | ONLINE | | Post: 37.757 Post: 37.757 | Registrato il: 20/05/2013 | Età: 31 | Sesso: Maschile | | |
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24/06/2020 01:28 | |
Lo Stato al massimo dovrebbe finalmente fare delle infrastrutture decenti. |
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| | | OFFLINE | | Post: 39.669 Post: 14.698 | Registrato il: 13/04/2011 | Città: LECCE | Età: 36 | Sesso: Maschile | | | |
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24/06/2020 01:34 | |
..Ivan Drago.., 22/06/2020 18:20:
fbi ma che lavoro fai?
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| | | OFFLINE | | Post: 23.358 Post: 12.732 | Registrato il: 13/04/2011 | Città: REGGIO EMILIA | Età: 33 | Sesso: Maschile | Montenegro è sinonimo di qualità e vittoria. | |
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24/06/2020 09:16 | |
Porbia., 23/06/2020 23:52:
No, i "costi" dello smartworking devono essere a carico dell'azienda e comunque ci sono altre strade oltre a fornire a tutti un pc fisico, all'azienda basterebbe un server fatto col verso che ospita macchine virtuali alle quali ci si collega in desktop remoto tramite VPN, cosa che comporterebbe un risparmio netto per l'azienda considerevole, oltre ad un impatto ambientale da non sottovalutare.
Questo permetterebbe anche di "riciclare" tutti gli schermi dandoli in dotazione a chi magari a casa ha un portatile con lo schermo piccolo e vuole avere il doppio schermo, parallelamente a questo si dovrebbe migliorare l'infrastruttura di rete del paese (questo si che dovrebbe farlo lo stato).
Poi oh, non dico che dobbiamo per forza lavorare tutti da casa obbligatoriamente, ho dei colleghi che appena hanno potuto sono tornati a lavorare in ufficio (altri sono stati costretti, ma questo è un altro discorso), però chi si trova bene in una certa situazione dovrebbe poter continuare a lavorare nella situazione in cui si trova bene.
Sul tema dell'orario lavorativo (posto che dovremmo lavorare tutti di meno in generale) dev'essere un punto fermo almeno il non aumento delle ore di lavoro, così come la flessibilità dev'essere relativa al tipo di lavoro svolto... insomma anche l'eventuale passaggio ad un lavoro per obiettivi non deve essere la scusa per farmi lavorare più ore di adesso col ricatto che altrimenti mi togli lo smartworking.
Vabbè non è il PC la questione, quello dovrebbero dartelo il primo giorno di lavoro.
Dock Station, schermi, sedia ergonomica e stand-up desk. Queste dovrebbero essere le dotazioni hardware.
Poi secondo me su VM e altro la stai facendo troppo specifica per azienda tech, un portatile decente a testa serve, con installazioni di Office che sono la base del lavoro che fanno tanti ( ). Dotazione base aziendale, a prescindere da lavoro da remoto o altro.
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| | | OFFLINE | | Post: 30.961 Post: 30.437 | Registrato il: 14/04/2011 | Sesso: Maschile | | | |
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24/06/2020 09:29 | |
captainkeane, 23/06/2020 18:04:
Vero FBI, però il pendolarismo sfrenato è un'anomalia tutta italica.
Cmq sia, come detto, anche il bisogno di tenere sotto controllo i lavoratori è una caratteristica italiana, oltretutto vista e vissuta da me anche in mega multinazionali conosciutissime e open minded (sulla carta).
In sw si è più produttivi e rilassati, ormai nessuno lo mette in dubbio ma è servita una pandemia per vincere certe resistenze
Questo non è vero
www.eunews.it/2019/08/06/lavoro-casa-italia-meno-pendolari-della-media-europe...
Anzi in realtà è il contrario, in italia molti cercano il lavoro "vicino a casa" o preferiscono spostarsi come abitazione vicino al lavoro, mentre nel resto del mondo non si fanno problemi ad abitare lontani dal posto di lavoro
L'articolo è l'europa, ma se ci pensi già solo a New York il centro è manhattan ma praticamente tutti quelli che ci lavorano abitano lontani dal centro(anche solo per un mero discorso economico)...quando ci sono stato mi ricordo che avevo parlato col receptionist che si svegliava tutte le mattine alle 4 e 30 per venire a lavorare sulla quinta
Sul resto sono d'accordo |
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| | | OFFLINE | | Post: 30.962 Post: 30.438 | Registrato il: 14/04/2011 | Sesso: Maschile | | | |
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24/06/2020 09:30 | |
Porbia., 23/06/2020 23:52:
No, i "costi" dello smartworking devono essere a carico dell'azienda e comunque ci sono altre strade oltre a fornire a tutti un pc fisico, all'azienda basterebbe un server fatto col verso che ospita macchine virtuali alle quali ci si collega in desktop remoto tramite VPN, cosa che comporterebbe un risparmio netto per l'azienda considerevole, oltre ad un impatto ambientale da non sottovalutare.
Questo permetterebbe anche di "riciclare" tutti gli schermi dandoli in dotazione a chi magari a casa ha un portatile con lo schermo piccolo e vuole avere il doppio schermo, parallelamente a questo si dovrebbe migliorare l'infrastruttura di rete del paese (questo si che dovrebbe farlo lo stato).
Poi oh, non dico che dobbiamo per forza lavorare tutti da casa obbligatoriamente, ho dei colleghi che appena hanno potuto sono tornati a lavorare in ufficio (altri sono stati costretti, ma questo è un altro discorso), però chi si trova bene in una certa situazione dovrebbe poter continuare a lavorare nella situazione in cui si trova bene.
Sul tema dell'orario lavorativo (posto che dovremmo lavorare tutti di meno in generale) dev'essere un punto fermo almeno il non aumento delle ore di lavoro, così come la flessibilità dev'essere relativa al tipo di lavoro svolto... insomma anche l'eventuale passaggio ad un lavoro per obiettivi non deve essere la scusa per farmi lavorare più ore di adesso col ricatto che altrimenti mi togli lo smartworking.
Il pc fisico è la base
Il secondo schermo me lo ero comprato tempo fa per fortuna
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| | | OFFLINE | | | Post: 12.345 Post: 7.279 | Registrato il: 17/04/2011 | Città: DESIO | Età: 42 | Sesso: Maschile | Occupazione: studente/lavora | |
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24/06/2020 09:36 | |
Angle 4ever, 23/06/2020 23:11:
Mah, in Silicon Valley il commuting è esasperante. A me sta idea che l'Italia sia sempre l'isola speciale, per cui siamo sempre diversi dagli altri e quindi regole specifiche devono essere applicate a noi e solo a noi, fa torcere le budella. Poi la storia che deve essere lo stato a pagare la postazione di lavoro a casa è mostruosa. La vedo molto più sensata che la paghi l'azienda (non ti paga i ticket o comunque ha altri fonti di risparmio su uffici e altro) o che la paghi il dipendente (costi ridotti di trasporto).
Seriamente pensi che possiamo rapportarci alla Silicon Valley?
E seriamente pensi che la Voices srl, con 15 dipendenti e un fatturato di pochi milioni di euro spenda (o possa spendere) 30k circa per le postazioni dei lavoratori?
Ma poi in base a quale principio un lavoratore dovrebbe pagare di tasca propria o rinunciare a dei benefit? Li mettiamo di fronte alla scelta su cosa perdere? Sul male minore? Facciamo un referendum tipo Fiat dei bei tempi di Marchionne?
Che poi non ho detto che lo Stato deve pagare tutto, bensì che deve sostenere e incentivare tale transizione poichè di pubblico interesse (poichè tematiche quali la qualità della vita sono tematiche sociali, come del resto la tutela dell'ambiente). |
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| | | OFFLINE | | | Post: 12.346 Post: 7.280 | Registrato il: 17/04/2011 | Città: DESIO | Età: 42 | Sesso: Maschile | Occupazione: studente/lavora | |
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24/06/2020 09:39 | |
FBI83, 24/06/2020 09:29:
Questo non è vero
www.eunews.it/2019/08/06/lavoro-casa-italia-meno-pendolari-della-media-europe...
Anzi in realtà è il contrario, in italia molti cercano il lavoro "vicino a casa" o preferiscono spostarsi come abitazione vicino al lavoro, mentre nel resto del mondo non si fanno problemi ad abitare lontani dal posto di lavoro
L'articolo è l'europa, ma se ci pensi già solo a New York il centro è manhattan ma praticamente tutti quelli che ci lavorano abitano lontani dal centro(anche solo per un mero discorso economico)...quando ci sono stato mi ricordo che avevo parlato col receptionist che si svegliava tutte le mattine alle 4 e 30 per venire a lavorare sulla quinta
Sul resto sono d'accordo
sto articolo dice poco, si riferisce ai movimenti interregionali.
ad ogni modo posso immaginare di essere stato poco preciso, tuttavia ci sono altre indagini che certificano come siamo molto legati agli spostamenti con mezzi propri ed è anche per questo (dovuto probabilmente anche alla carenza di trasporto pubblico) che lo sw va incentivato
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| | | OFFLINE | | Post: 30.964 Post: 30.440 | Registrato il: 14/04/2011 | Sesso: Maschile | | | |
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24/06/2020 09:44 | |
captainkeane, 24/06/2020 09:39:
sto articolo dice poco, si riferisce ai movimenti interregionali.
ad ogni modo posso immaginare di essere stato poco preciso, tuttavia ci sono altre indagini che certificano come siamo molto legati agli spostamenti con mezzi propri ed è anche per questo (dovuto probabilmente anche alla carenza di trasporto pubblico) che lo sw va incentivato
Attenzione, lo spostamento con mezzi propri è diverso dal pendolarismo eh
Il pendolarismo vuol dire che ti sposti fisicamente dal luogo di residenza per recarti al posto di lavoro
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| | | OFFLINE | | | Post: 12.347 Post: 7.281 | Registrato il: 17/04/2011 | Città: DESIO | Età: 42 | Sesso: Maschile | Occupazione: studente/lavora | |
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24/06/2020 09:47 | |
FBI83, 24/06/2020 09:44:
Attenzione, lo spostamento con mezzi propri è diverso dal pendolarismo eh
Il pendolarismo vuol dire che ti sposti fisicamente dal luogo di residenza per recarti al posto di lavoro
tu se non sbaglio sei vissuto in Lombardia.
Secondo te da Monza a Corsico o a Peschiera Borromeo quanto tempo ci si impiega la mattina? Neppure nella efficiente Lombardia ci sono mezzi pubblici adeguati a percorrere tale tratta in tempi soddisfacenti.
E sono nella stessa regione, per questo motivo l'articolo che hai postato vale tutto e niente, o meglio inquadra una sola fetta.
[Modificato da captainkeane 24/06/2020 09:48] |
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